La respirazione diaframmatica è quella respirazione che utilizza al massimo della sua potenzialità il diaframma, cioè il nostro principale muscolo respiratorio.
Parlare di respirazione diaframmatica infatti può risultare fuorviante, poiché in realtà il diaframma è sempre coinvolto nella respirazione, indipendentemente dalla nostra volontà.
Il diaframma è un muscolo a forma di cupola che sta alla base dei nostri polmoni e della nostra cassa toracica. Contraendosi, si abbassa e si tira dietro i polmoni. Questo movimento ha due effetti: i polmoni si allargano creando una differenza di pressione fra l’interno e l’esterno. L’aria perciò entra dalle narici e avviene l’inspirazione. Allo stesso tempo, abbassandosi, il diaframma spinge sull’addome, causando un effetto di pancia gonfia: questo però non è dovuto all’aria, ma al fatto che gli organi, compressi dal diaframma in contrazione, cercano nuovo spazio spingendo in fuori.
Abbiamo già detto che il diaframma si utilizza sempre. Quello che possiamo fare però, con determinate tecniche, è utilizzarlo con più consapevolezza ed efficacia, alleggerendo così il lavoro degli altri muscoli coinvolti nella respirazione.
Poiché questo muscoli si trovano anche nella schiena, respirare in modo corretto significa anche prevenire il mal di schiena.
Sfruttare il diaframma a pieno significa anche utilizzare tutta la nostra capacità polmonare, immettendo cioè più ossigeno ed emettendo più anidride carbonica. Questo ovviamente significa regalare più vita alle cellule e attivare una serie di meccanismi ormonali volti a rilassare i muscoli.
Dal punto di vista yogico, ogni esercizio di respirazione inoltre è pranayama, cioè controllo e movimento dell’energia vitale, il prana, all’interno del nostro corpo e nella nostra mente. Dedicheremo a questo argomento un post specifico.
Se l’addome nella sua parte superiore è delimitato dal diaframma, alla sua base è contenuto dal pavimento pelvico, quell’insieme di muscoli che circonda genitali e ano e che sostiene tutti i nostri organi interni. Abbiamo detto che inspirando il diaframma si abbassa comprimendo gli organi. Per evitare una pressione troppo forte, il pavimento pelvico segue lo stesso movimento del diaframma, abbassandosi e alzandosi in sincronia ma con un’ampiezza minore. Per questo motivo è importante, quando si esegue la respirazione completa, limitare l’espansione nella parte bassa dell’addome, sotto l’ombelico, per evitare di esercitare una pressione troppo forte sul pavimento pelvico e sulla zona lombare della schiena.
Qui abbiamo proposto l’esercizio di respirazione diaframmatica completa. Lo avete fatto? Cosa ne pensate?